Sunday, October 28, 2018

Maurizio Brunod / Giorgio Li Calzi / Boris Savoldelli - Nostalgia Progressiva (CALIGOLA RECORDS 2018)


Il titolo potrebbe trarre in inganno. Non siamo di fronte ad un’operazione che guarda con nostalgia al passato, nella fattispecie alla stagione d’oro del rock progressivo. D’altro canto tre musicisti lucidi e creativi come Maurizio Brunod, Giorgio Li Calzi e Boris Savoldelli non potevano accontentarsi di toccare solo queste corde. I 10 brani selezionati vengono riletti con i mezzi offerti dalle nuove tecnologie ma soprattutto con la consapevolezza che i 40 anni (e più …) che ci separano da quelle storiche registrazioni non sono passati invano. E’ il jazz, condito da un sapiente uso dell’elettronica, a guidare il trio in questa personale rilettura di un repertorio che non è poi tutto e solo “progressivo”. 

C’è il jazz–rock dei Nucleus di Ian Carr e dei Soft Machine di Robert Wyatt, c’è Elvis Costello, ci sono i Beatles più onirici a rendere ancor più cangianti le atmosfere musicali. Se i King Crimson fanno la parte del leone, vanno ricordate anche le riletture dei Kraftwerk e delle Orme. Sottolinea nelle sue esaurienti note di copertina il critico John Ephland (DownBeat): “Non è un approccio tanto avanguardistico quanto riflessivo, quello che hanno avuto i tre straordinari musicisti, capace di scavare a fondo su canzoni ricche di spunti sia melodici che ritmici, forse prendendo in giro quello che loro stessi avevano più amato in ciascun brano. Non ci sono gli eccessi del prog rock più convenzionale, ed infatti il brano più lungo supera di poco i 10 minuti, mentre tutti gli altri durano fra i 4 ed i 6 minuti. In altre parole, non siamo di fronte ad un’operazione nostalgica, dove la musica è riproposta da chi si accontenta di rivivere il passato ...”.

Da precisare come il progetto sia stato realizzato in tempi davvero rapidi. Alcuni riusciti concerti hanno convinto il trio sulla necessità di registrare. Tutto è stato fatto in un sol giorno, quasi in presa diretta, alla vecchia maniera. L’alchimia è risultata magica, e l’album appare estremamente fresco, sincero e naturale.