Wednesday, June 30, 2021

Festival Scene di Paglia | giovedì 1° luglio | BERARDI CASOLARI inaugurano la nuova edizione al Casone Ramei di Piove di Sacco

Scene di Paglia
Festival dei casoni e delle acque
XI| edizione
CORPI ANTICORPI
1-11 luglio 2021

GIOVEDÌ 1° LUGLIO
COMPAGNIA BERARDI CASOLARI
I FIGLI DELLA FRETTOLOSA

Arriva il primo appuntamento con il Festival Scene di paglia, che inaugura con I figli della frettolosa di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari.

Uno spettacolo nato per riflettere il significato di “vedere”, indagando la cecità intesa come malattia e metafora della miopia sociale. In scena un gruppo ibrido di attori, vedenti e non vedenti, che ha preso parte al laboratorio condotto dalla compagnia

Giovedì 1° luglio 2021 riparte finalmente Scene di paglia con il primo di numerosi appuntamenti. Una nuova rinascita del mondo teatrale, che ritorna dopo tempo a contatto diretto con gli spettatori, che potranno godere di emozionanti spettacoli live. Il ricco programma di questa dodicesima edizione si apre al pubblico al Casone Ramei, di Piove di Sacco, con I figli della frettolosa di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari. Il punto di vista qui è allora quello di un non vedente - come l’attore Gianfranco Berardi e parte del coro sula scena - di chi guarda ma non vede, percependo la realtà circostante in modo differente. La cecità diventa metafora di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda tutti, per affrontare il tema della cecità e il significato che ha oggi la parola «vedere», in un mondo dove l'attenzione dell'individuo è sempre più distante dalla vera conoscenza dell’essere, dell’esistenza.

Sono quindi diversi gli interrogativi a cui siamo chiamati a rispondere: cosa vedo oggi nel mondo che preferirei non vedere? Cosa non vedo più oggi nel mondo che vorrei tanto tornare a vedere? Cosa vuol dire oggi vedere? (biglietto, 5 euro, prevendite online su www.vivaticket.it e al Teatro Filarmonico di Piove di Sacco, per informazioni info@scenedipaglia.net).
I figli della frettolosa, nato in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha preso forma con il laboratorio di cinque giorni guidato da Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con la partecipazione di attori vedenti e non vedenti, guidati nella creazione di piccole storie biografiche con particolare attenzione alle diverse tecniche teatrali, finalizzato alla creazione del coro. Uno spettacolo che è, quindi, anche un evento speciale perché integra il lavoro del teatro alla vita della comunità, mettendo insieme attori professionisti e cittadini, vedenti e ciechi, costruendo una struttura drammaturgica con i vissuti particolari dei diversi partecipanti. Un coro composto da persone non vedenti, con i loro bastoni bianchi e i loro occhiali scuri, può essere l’immagine più rappresentativa della nostra società, l’allegoria di un popolo smarrito, ma mai arrendevole.

L’idea nasce da Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente, e da Gabriella Casolari, attrice e autrice, che imperniano la loro poetica sul tema della cecità, reale e allegorica. Il progetto prende spunto da un precedente spettacolo della compagnia, In fondo agli occhi (regia di César Brie) cui veniva affrontato il tema della cecità in maniera tragicomica come malattia da cui è afflitto Gianfranco, del quale Gabriella si prende cura, e come metafora della condizione in cui viviamo e in cui vivono le giovani generazioni oggi.
Casone Ramei di Piove di Sacco