I Quintorigo celebrano i vent’anni dall’esordio sulla scena musicale con un doppio album composto per metà di brani di propria composizione e per metà di cover. Insieme al quartetto (Andrea Costa: violino, Gionata Costa: violoncello, Valentino Bianchi: sax e Stefano Ricci: contrabbasso) hanno partecipato al lavoro Alessio Velliscig (voce), Gianluca Nanni (batteria), Enrico Rava al flicorno e Joe Pisto alla voce.
Opposizione, giust-apposizione, contrapposizione di fenomeni artistici lontani nel tempo e nello spazio: quanto dista Duke Ellington da David Bowie? Qual è la strada più breve fra Ornette Coleman e i Rage Against the Machine? E spesso, cercano di dimostrare i Quintorigo, le distanze non sono poi così grandi e di conseguenza le opposizioni sono solo apparenti. La Musica è un universo molto più facile da percorrere di quello siderale. Non servono astronavi o ponti di Einstein-Rosen per una gita turistica non esaustiva ma sensata. Il personalissimo percorso che propongono i Quintorigo è proprio questo: una rivisitazione di classici e un dialogo con essi, in 10 cover e 11 brani originali, con la massima libertà artistica. Un lavoro in cui la conseguita maturità li riporta al fanciullesco stupore di fronte ai propri mostri sacri e al folle proposito di emularli e sfidarli. Un album, anzi due, che suonano “deliranti” nel senso etimologico del termine, che escono dal solco dell’artisticamente corretto e soprattutto del già ascoltato.
CD1
1) 1977
2) Special Mind
3) Aeneis
4) A Pigeon's Overview
5) Opposite Attract
6) Grey Comedy
7) Suit And Tie Bandits
8) Dust Town
9) Fuck The Bank
10) The great surrender
11) Waltz For Naima
CD2
1) Congeniality
2) Stolen Moments
3) Well You Needn't / Think Of One
4) Space Oddity
5) Jeru
6) Blue Rondo A La Turk
7) Killing In The Name
8) Boy Meets Horn
9) Alabama Song
10) You Go To My Head