Sorprende che un gruppo nato nel 1996, formato da tre riconosciuti maestri della scena jazzistica italiana, abbia pubblicato sin qui soltanto tre dischi. Ancor più stupisce che, dopo «You and the night and the music» (1999) e «Let’s face the music and dance» (2001) – pubblicati entrambi dalla Splasc(h) Records – siano dovuti passare ben nove anni affinché Sandro Gibellini, Ares Tavolazzi, Mauro Beggio vincessero la pigrizia e si convincessero a raccogliere e incidere del nuovo materiale per questo terzo atteso lavoro. I loro numerosi estimatori lo aspettavano da tempo. Nelle nove tracce di «Put on a happy face», registrato in uno studio toscano nel marzo del 2009, vengono esaltate le principali caratteristiche del trio, che sono la costante ricerca dell’interplay – in una sorta di continuo dialogo tra i musicisti – e la freschezza della musica proposta. Il repertorio, scelto con estrema cura, mescola standard (alcuni celeberrimi come Moon river di Henry Mancini o la gershwiniana Strike up the band, altri meno noti come I’m through with love, delizioso brano d’apertura o quello, dallo swing fluido e contagioso, che dà il titolo all’album) a composizioni originali, una di Tavolazzi, un valzer, e tre di Gibellini.
Appare riuscita in particolare la ripresa di Jazz dream, che i suoi co-autori, il chitarrista bresciano ed il cantante Alan Farrington, presente come ospite soltanto in questo brano, avevano già proposto tre anni or sono in duo nel riuscito disco «Two of us…» (Caligola 2082). Il trio suona con grande relax, senza per questo apparire leggero o superficiale. Le linee melodiche di Sandro Gibellini, chitarrista estremamente versatile, sempre puntuale ed elegante, rispettoso della tradizione jazzistica ed allo stesso tempo originale, sono un invito a nozze per il raffinato contrabbasso di Ares Tavolazzi, dalla cavata agile e profonda, che trova a sua volta nel fantasioso e solido “drumming” di Mauro Beggio un partner altrettanto ideale.
Poco importa che ad intrecciare il dialogo siano musicisti di età e formazione così diverse (Tavolazzi è nato nel 1948, Gibellini nel 1957, Beggio nel 1970: fra il primo ed il terzo c’è quindi lo spazio di un’intera generazione). Questa è piuttosto la riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che nella musica la differenza d’età non ha mai rappresentato un serio problema, né a nostro parere lo potrà mai costituire.
1. I'm Through With Love 08:00
2. Sati 06:14
3. Moon River 07:44
4. Strike Up the Band 03:33
5. Piccolo valzer per Ruiz 04:32
6. Question Mark 05:49
7. Put On a Happy Face 05:01
8. Flamingo 09:42
9. Jazz Dream 03:31
Sandro Gibellini (electric guitar)
Ares Tavolazzi (double bass)
Mauro Beggio (drums)
Special guest: Alan Farrington (vocals) on n° 9