Bianco e nero sono i colori della tastiera di un pianoforte ma anche dello yin e dello yang della dottrina taoista. Oscurità e luce convivono, in un eterno alternarsi e in una reciproca necessità esistenziale. La musica del disco vuole rendere omaggio a questa filosofia attraverso undici composizioni estemporanee create in solitaria da Andrea Goretti. Il pianoforte è un’orchestra capace di esplorare gli abissi sonori e allo stesso tempo osservare un paesaggio limpido dalle vette alte e luminose di una montagna. La musica del pianista e compositore colpisce per il suo carattere introspettivo e meditativo. I virtuosismi si nascondono sotto la superficie nell'uso intelligente e controllato delle dinamiche e dell'armonia. Specialmente nel piano solo è in grado di evocare emozioni nascoste, intime, in un'aura di tranquillità estranea al mondo caotico e rumoroso di oggi. Il suo ambizioso obiettivo è di unire in maniera originale alcune tendenze del jazz contemporaneo alla musica classica e d'avanguardia.
Il disco si apre con "Hard to S(t)ay", “Difficile a dirsi” ma anche “Difficile rimanere”, una ineffabile necessità di fuga, di evasione, di libertà, e prosegue con "Canto I", un'improvvisazione nata dalle suggestioni della selva oscura dantesca, l’inizio del percorso verso la rinascita a riveder le stelle. In scaletta anche le due improvvisazioni "Neptune’s Blues" (ispirata allo spazio cosmico) e "I giganti" (dedicata alla famosa Sala dei Giganti, opera di Giulio Romano presente a Palazzo Te di Mantova). "T.T.T. X – Twelve Tone Tune X" è una composizione costruita con una linea melodica di dodici suoni, il cui titolo rende omaggio ai due famosi “Twelve Tone Tune” di Bill Evans. La track list è completata da un sogno diviso in due parti "Dreaming I" e "Dreaming II", dall'interludio "Question" e da tre brani registrati dal vivo durante un concerto a Roma "Impro I", "Lamento", brano ispirato a una rivisitazione personale del blues, "Il Grinch 2", dedicato al periodo natalizio interpretato in maniera non convenzionale.
Il quadro in copertina è un’opera di Donaera. Olio su tela del 2013, “In mezzo alla tempesta” rappresenta un mare in tempesta, in cui evocativi giochi di luci e ombre si mescolano, creando emozionanti contrasti cromatici. Intensi colpi di spatola percorrono il dipinto verticalmente. La poesia presente all’interno del booklet, composta appositamente per l’occasione traendo ispirazione dalla musica del disco, è a firma di Umberto Petrin. Question - questo il titolo scelto, con riferimento all’interludio - riverbera le vibrazioni della musica e le dona nuove suggestioni e orizzonti. La struttura forma della poesia ricalca l’elenco dei brani del disco, con la successione di undici endecasillabi (uno per ogni brano).
Classe 1990, Andrea Goretti intraprende gli studi musicali con un percorso di formazione accademica fino al conseguimento del Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio di Parma. Durante questo periodo di formazione classica, frequenta masterclass con diversi pianisti e musicisti di fama mondiale. In particolare, con il pianista Fabrizio Ottaviucci approfondisce lo studio del pianoforte preparato di John Cage e la musica di altri compositori del Novecento, tra cui Giacinto Scelsi e Morton Feldman. Partecipa al programma Erasmus, studiando per un anno presso l’Accademia di Musica “Stanislawa Moniuszki” di Danzica (Polonia) col M.° Waldemar Wojtal. Durante quell’anno in terra straniera arriva la passione per il jazz, e si avvicina a questa musica prendendo le sue prime lezioni col M.° Leszek Kułakowski. Nel 2016 consegue il Diploma Accademico di primo livello in Pianoforte Jazz sotto la guida dei maestri Alberto Tacchini, Roberto Bonati e Roberto Dani, con una tesi su John Taylor, ottenendo il massimo dei voti.
Parallelamente studia composizione col M.° Luigi Abbate e sassofono col M.° Massimo Ferraguti. Di recente ha intrapreso un nuovo progetto in solitaria, “Silent Films Soundtrack”, in cui musica dal vivo film muti di inizio ‘900. È attivo anche come compositore di musiche per video e colonne sonore. Musicista eclettico, dedito alla ricerca e sperimentazione di differenti linguaggi musicali, negli anni ha avuto l’occasione di spaziare tra generi e stili diversi. Ha collaborato con Tian Ruohan, musicista di erhu (violino tradizionale cinese); ha partecipato a diverse conduction, dirette dal compositore e contrabbassista Roberto Bonati (Teatro Regio di Parma – pubblicata in DVD dalla etichetta Parma Frontiere Jazz –, Casa della Musica di Parma); ha arrangiato e interpretato in pianoforte solo le musiche del compositore mantovano Stefano Gueresi, partecipando alla registrazione del disco “Stefano Gueresi - Il Ricordo vol.2” (TRJ Records); suona regolarmente con diverse formazioni in festival internazionali di improvvisazione radicale (Oooh Festival, RARA Festival).