«Lello Petrarca è semplicemente tutto quello che un musicista italiano degli anni duemila dovrebbe essere. Pianista vero, conosce a perfezione la storia del suo strumento (probabilmente il più “ingombrante”, in tutti i sensi, della cultura musicale occidentale) e questo gli consente di transitare con la leggera disinvoltura che solo una conoscenza intima e profonda permette per territori solo apparentemente lontani tra loro», sottolinea Gabriele Mirabassi nelle note di copertina. «Il pianismo classico romantico e l'amore per i grandi pianisti della storia del jazz sono senza dubbio i fari che orientano con sicurezza il suo vagabondare tra stili e linguaggi», prosegue il clarinettista. «L'investimento in composizione e il conseguente rigore interpretativo richiesto al trio, il controllo dell'equilibrio formale fra scrittura e improvvisazione, la qualità dell'interazione fra i musicisti sono i valori che più saltano all'occhio. Il resto sta nella sua lunga esperienza e convivenza con e nella musica: l'anima partenopea con la sua proverbiale attitudine all'espressività “cantata”, la frequentazione assidua della pratica dell'arrangiamento e le incursioni in ambito pop sono ulteriori elementi che si fondono mirabilmente in una figura di musicista onnivoro e appassionato, capace di far confluire con naturalezza il suo enorme vissuto musicale in linguaggio affascinante e personale. Tutto questo è evidente in questo bel lavoro discografico, che trasuda musicalità e cultura, divertimento e intensità, profondità e leggerezza. È stato un bel viaggio ascoltarlo da capo a fondo, seguirne le imprevedibili svolte stilistiche, le innumerevoli citazioni colte e popolari, la franca e rilassata comunicativa, lo swing, la cura del dettaglio esecutivo, le sorprese di arrangiamento. Il tutto condotto con grande personalità e sicurezza, senza mai essere straniante o provocare spaesamenti, ma anzi, riuscendo a mantenere una notevole coesione e unitarietà, un suono peculiare, una personalità forte. Magari i dischi riuscissero sempre così!».
Vincenzo Faraldo inizia la sua attività negli anni '70. Dopo varie esperienze spaziando tra pop-rock (Fausto Mesolella, La Prima Pagina), musica popolare (Campania Felix) e jazz-rock (L'Alchimista), concentra la sua attenzione sul jazz, partecipando alla formazione di gruppi con musicisti italiani e americani. Ha suonato con l’orchestra jazz “Campania Jazz Ensemble” diretta dal compositore e pianista Gerardo di Lella. Attualmente fa parte del CFN Trio e dei Corepolis, due gruppi che fondono la World Music e il Jazz. Nel corso degli anni ha collaborato, tra gli altri, con Pietro Condorelli, Jimmy Owens, Giulio Capiozzo, Bruce Forman, Tony Scott, Francesco Nastro, Flavio Boltro, Cinzia Spata, Mal Waldron, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Gianni D'argenzio, Sonny Taylor, Gerardo Di Lella, Giovanni Amato, Massimo Faraò, Jerry Popolo, Bob Binocolo, Valerio Silvestro, Max Ionata, Lello Petrarca, Emilio Silva Bedmar, Sergio Di Natale esibendosi in numerosi festival jazz italiani. Molto ricca anche la sua discografia.
Affascinato sin da piccolo dagli strumenti a percussione Aldo Fucile ha collaborato, tra gli altri, con Jerry Popolo, Gianni Amato, Aldo Vigorito, Giulio Martino, Pietro Condorelli, Andy Gravish, Bob Fix, Paolo Pelella, Fausto Ferraiuolo, Vittorio Pepe, Lello Cannavale, Filiberto Palermini, Josè Davila, Joseph Lepore, Tony Ronga, Bob Marquart, Valerio Silvestro, Oscar Montalbano, Gianni D'argenzio, Jerry Bergonzi, Roberto Schiano, Corrado Paonessa, Emiliano De Luca, Francesco Battarino, Pietro Ventrone, Lello Carotenuto, Antonio Fresa, Nicola Rando, Lello Petrarca, Aldevis Tibaldi, Tullio Pizzorno, Nando Trapani, Leonardo Laperuta, Valerio Virzo, Westley Ivankovich, Alberto Falco, Giacomo Pedicini, Antonio Imparato, Marco de Tilla, Paolo Licastro, Mario Mazzaro, Vincenzo Saetta, Daniele Sorrentino, Mauro Marigliano, Daniele Esposito, Peppe Costa, Walter Ricci, Loredana Lubrano, Enzo Amazio, Flavio Guidotti, Antonio Capasso, Umberto Muselli, Dino Massa, Carlo Lomanto, GianFranco Coppola, Franco Coppola, Marco Sannini, Francesco D'Errico, Paolo Innarella, Pippo Matino, Iris Romen, Carlo Actis Dato. Il batterista ha fatto parte inoltre della "Swing Time Big Band" diretta dal M° Renato Gaudiello e della Big Band "Les enfant terribles" diretta da Valerio Silvestro.
L’etichetta Dodicilune è attiva dal 1996. Dispone di un catalogo di oltre 220 produzioni di artisti italiani e stranieri ed è distribuita in Itali a e all'estero da IRD in c irca 400 punti vendita tra negozi di dischi e store. I dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo.
1 - Infinity
2 - Un Preludio In Jazz
3 - Rigo Piano
4 - Reflections
5 - Patetico Adagio
6 - Giocando Ad Anatole
7 - Bye Joseph
8 - Turca Fuga
9 - Someday My Prince Will Come
All compositions by Raffaele Petrarca (Dodicilune edizioni) except 9 by Frank Churchill/Larry Morey; 2 inspired by Dancers of Delphy, Prelude by C. Debussy; 5 inspired by Sonata Pathètique, opera 13 by L. VanBeethoven; 8 inspired by Turkish Marc by W. A. Mozart.
Vincenzo Faraldo - double bass
Aldo Fucile - drums
Total time 36:29 STEREO DDD
p 2018 DODICILUNE (Italy)
www.dodicilune.it
CD DODICILUNE DISCHI Ed393
8033309693934
Produced by Lello Petrarca and Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded 5, 6 May 2017 at Studio Logic, Santa Maria Capua Vetere (Ce), Italy
Mixed 7, 8 May 2017 at Studio Logic, Santa Maria Capua Vetere (Ce), Italy
Sound engineer Maddalena Bellini
Mastered 4 October 2017 at 20Hz20kHz Mastering Lab, Napoli, Italy
Sound engineer Davide Barbarulo
Cover photo c LedyX, Photos by Antonio Manno, Raffaella Minucci