Tuesday, July 3, 2018

Adriano Clemente - Cuban Fires (performed by Akashmani Ensemble) DODICILUNE / IRD July 3, 2018


Mercoledì 4 luglio esce in Italia e all’estero distribuito da Ird e nei migliori store digitali da Believe Digital, "Cuban Fires" di Adriano Clemente. Dopo "The Mingus Suite” e “Havana Blue” prosegue infatti la collaborazione tra l'etichetta Dodicilune (nella collana Fonosfere) e il compositore, pianista e arrangiatore salentino. Un nuovo progetto di composizioni originali, un viaggio immaginario nei vari stili e tradizioni della musica cubana. Registrato a L'Avana di Cuba, il disco ospita nove musicisti che interpretano le otto composizioni di Clemente. La line up include Thommy Lowry (tromba, flicorno), Eduardo Sandoval (trombone), Michel Herrera (sax alto/baritono e tenore), Emir Santa Cruz (sax tenore e clarinetto), Alejandro Falcòn (piano), Roberto "El Chino" Vàsquez (basso), Eduardo Silveira (congas, bongò, güiro, cowbell), Deivys Rubalcaba (timbales, güiro, cowbell, maracas), Degnis Bofill (batteria e percussioni). 

“Ho inizialmente concepito Cuban Fires come il seguito di Havana Blue, con l’idea di approfondire alcuni aspetti della tradizione musicale cubana. Volevo anche esplorare sonorità differenti, e per questa ragione in occasione del mio secondo viaggio a L’Avana nel dicembre del 2016 ho contattato Eduardo Sandoval, un giovane musicista e trombonista di talento il cui primo cd Caminos Abiertos mi aveva particolarmente colpito", racconta il compositore. "Il disco si apre e chiude con due versioni di Cuban Fires, omaggio alle sue radici africane, che a loro volta iniziano e terminano con brevi canti Yoruba eseguiti da Eduardo Sandoval e suonati sui tre tradizionali tamburi batà. Ritmicamente basata sulla clave di rumba o guagancò, è una lunga composizione modale che alterna parti scritte a improvvisazioni. Inizia com un’invocazione all’oricha (santo) Obatalà, il padre dell’umanità secondo il culto Yoruba conosciuto anche come Santeria: Iyalawa Oricha o Iyalawa Akakioke, Awanile Oricha o Iyalawa Akakioke". 

Il disco è completato da altri sei brani. Con Alma è l’adattamento in forma di bolero di un breve brano che Clemente aveva originariamente scritto per due violoncelli. Mango Cha è eseguito nel classico stile cha cha cha. Nueva Alegria, il cui tema è eseguito dal trombone, è ritmicamente più vicino all’attuale salsa cubana. Mambo House è ispirata al celebre “Mambo Inn” di Mario Bauza che è diventato uno degli standard più eseguiti nel latin jazz. G Son, il cui tema è suonato dal clarinetto, è eseguito ritmicamente nello stile di un changüi. Olvidado, interamente scritto e senza improvvisazioni, consiste di due sezioni, la prima in 7/8 e in forma di duetto di piano e clarinetto, e la seconda, racchiusa nella prima, nello stile di una guajira. "L’ultimo brano è una ripresa di Cuban Fires in versione abbreviata con un assolo al sax tenore di Michel Herrera, la quale termina con un’invocazione a Elegguà, l’oricha che apre e chiude tutti i cammini e assicura la stabilità", conclude Clemente.


Nato a Lecce nel 1958, cresciuto a Napoli, inizia a suonare la chitarra e il pianoforte in tenera età. Dal 1978 al 1980 guida un quartetto (chitarra, liuto, flauti, voce), ispirato alla musica celtica e rinascimentale, mettendo in musica le poesie di William Blake. Nel 1982 trascorre molti mesi in India e Nepal per studiare il sarod, strumento a corde della tradizione Hindustani, e lo stile vocale khyal. Nel 1986 collabora con Costantino Albini alla colonna sonora del film tv "Cinque Piccoli Indiani" di Paolo Brunatto, suonando sarod, dulcimer martellato e percussioni. Nel 1991 torna in India per studiare lo stile vocale dhrupad. Nel 1996 Amiata Records pubblica "Akashmani: Across the Sky", musica minimalista nella tradizione di Terry Riley e Steve Reich eseguita su tastiere Yamaha e Roland. Alla fine degli anni Novanta forma il Vajra Trio con Costantino Albini (sitar, percussioni) e Bernhard Siegel (flauto, megaharp). Dal 2000 studia pianoforte jazz, arpa venezuelana, sax soprano e improvvisazione, ritmi latini e percussioni. Nel 2011 fonda l'Akashmani Jazz Ensemble con il quale si esibisce in vari concerti. Con l'etichetta Dodicilune ha pubblicato  "The Mingus Suite” (2016), “Havana Blue” (2017) e "Cuban Fires" (2018).

L’etichetta Dodicilune è attiva dal 1996. Dispone di un catalogo di oltre 220 produzioni di artisti italiani e stranieri ed è distribuita in Itali a e all'estero da IRD in circa 400 punti vendita tra negozi di dischi e store. I dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo.

1 - Cuband Fires
2 - Con Alma (For Enrico)
3 - Mango Cha
4 - Nueva Alegria 
5 - Mambo House
6 - G Son
7 - Olvidado
8 - Cuban Fires (Reprise)

All Compositions and Arrangements
by Adriano Clemente, Dodicilune Edizioni


Thommy Lowry - trumpet, flugelhorn
Eduardo Sandoval - trombone
Michel Herrera - alto/baritone sax, tenor sax (8)
Emir Santa Cruz - tenor sax, clarinet
Alejandro Falcòn - piano
Roberto "El Chino" Vàsquez - bass
Eduardo Silveira - congas, bongò, güiro, cowbell
Deivys Rubalcaba - timbales, güiro, cowbell, maracas
Degnis Bofill - batà drums, percussions

total time 58:21   
stereo ddd     
fonosfere fnf114
2018 fonosfere records, a dodicilune label
p + c dodicilune records, all rights reserved
8033309691145

Produced by Adriano Clemente
and Gabriele Rampino per Dodicilune
Label manager Maurizio Bizzochetti
(www.dodicilune.it)
Recorded 21, 22 December 2016
at Abdala Studios, La Habana, Cuba
Sound Engineer Jose Raul Varona
Edited Mixed and mastered March 2018
at Music Factory Grosseto, Italy
by Piero Lanza and Adriano Clemente
Paintings by Antonio Iannece (1957 - 2016)
Cover artwork by Cecilia Damiani
Photos by Dina Priymak, Luigi Vitiello (paintings)
Contact: adrianocle@gmail.com www.adrianoclementeakashmani.com
Thommy Lowry plays trumpet and flugelhorn
courtesy of Eclipse Trumpets

“I wish to thank Eduardo Sandoval for organizing the recording sessions in La Habana, saxophonist Aldo Milani for his generous help in Mambo House, Eliana Iannece for permission to use his father’s painting for the cover, Fabio Tomassoni for his helpful suggestions, and my wife Dina Priymak for her constant help and support.” Adriano Clemente