Il pianista Franco Piccinno sulle infinite strade di Migrations
Sound mainstream e un solido interplay per il lavoro in trio
con Aldo Vigorito (contrabbasso) e Giuseppe La Pusata (batteria)
che segna il debutto nella Piano Series di casa Auand
Cittadino del mondo e sempre a suo agio con il dialogo e il confronto, il pianista Franco Piccinno fa il suo esordio nella Piano Series di casa Auand con un l’album “Migrations”, alla testa di un trio che schiera Aldo Vigorito al contrabbasso e Giuseppe La Pusata alla batteria. Le danze frenetiche di ‘Late Night Joke’ e la leggerezza solare di ‘Lido’, entrambe composte da Piccinno come la maggior parte delle tracce, sono due cartoline da un viaggio a bordo di idee melodiche che arrivano da ogni parte del pianeta, accarezzate da sfumature timbriche che di volta in volta colorano gli avventurosi percorsi e gli incroci di Migrations. Su tutto, un forte senso dello swing che i tre musicisti hanno maturato sia insieme che in altre esperienze.
Ma è nell’interplay che il lavoro mette in evidenza i suoi punti forti, grazie anche a un rapporto consolidato negli anni: pur mantenendo l’intero quadro sonoro su un territorio molto vicino al mainstream, il trio si diverte a riprendere una gemma del jazz contemporaneo come “Four Winds” di Dave Holland, che si sviluppa in un crescendo senza tregua.
Dopo una serie di dischi per piano solo, collaborazioni con artisti italiani ed internazionali e incisioni in formazioni europee più o meno estese, Piccinno arriva così al suo debutto in casa Auand.
1 Smoothie
2 Late Night Joke
3 Esperame en el cielo
4 Lido
5 Migrations
6 Delice
7 Four Winds
8 Scalinatella
Franco Piccinno piano
Aldo Vigorito double bass
Giuseppe La Pusata drums
Produced by Marco Valente
Executive Producer: Marco Valente
Recording: Officina Musicale, Castellana Grotte (BA) – Italy
Engineer: Giuseppe Saponari & GiuseppeMariani
Cover Photo: Francesco Cusa